Tanto
tempo fa, sarà stato il 2005, conobbi una ragazza in chat.
Ci
siamo conosciuti su un gioco online (magic).
Inizialmente il nostro rapporto era una simpatica amicizia in chat ma poi, pian
piano, passando i giorni e le settimane, i sentimenti sono cresciuti fino a
diventare qualcosa di più.
Era
un sentimento..era amore.
Io
mi ero innamorato di una ragazza che avevo conosciuto su una chat, e con la
quale comunicavo attraverso MSN. Pazzesco a pensarci.
Dopo
un po' di tempo, dovendo andare all’università, per un lungo periodo non ho
avuto internet ed è stato terribile. Mi mancava incredibilmente e scroccavo
reti wireless pubbliche o di amici per poter parlare con lei. Anche lei soffriva
molto per questo motivo e non era per niente facile per entrambi.
Finché
un giorno, in modo molto maturo, abbiamo dovuto ammettere che la distanza che
ci separava, e la limitatezza della tecnologia, rendevano il nostro rapporto,
la nostra storia, impossibile.
A
volte ripenso a lei, penso a come sarà la sua vita adesso, se si ricorda di me
e le auguro ogni bene.
Però,
se ci pensate bene, è stato quasi come avere un rapporto sentimentale con un
computer, perché io sera dopo sera ridevo, scherzavo e provavo sentimenti di
fronte a dei programmi. Dei software.
E
se si possono provare sentimenti così forti tramite pc, cosa fermerebbe l’uomo
dal poter amare una vera e propria
intelligenza artificiale, ben programmata e concepita per funzionare come una
mente umana ?
Si
può amare una IA ?
Oggi
vi presento Lei (Her), un film del 2013 scritto e diretto da Spike
Jonze, con protagonista Joaquin
Phoenix, che si è aggiudicato il premio
Oscar per la miglior
sceneggiatura originale.
Il
film tratta di Theodore, un giovane uomo che, per mestiere, scrive lettere d’amore
(ma anche semplici lettere tra amici/familiari) per conto di terzi. Potremmo
definirlo un Cyrano de Bergerac moderno.
Theodore
vive una vita solitaria e triste, da quando ha affrontato il divorzio con la
moglie, le cui carte si rifiuta di firmare perché non vuole lasciarla andare
via.
In
questo periodo molto difficile e opprimente, un giorno decide di installare una
applicazione sul suo pc, in grado di generare una IA totalmente autonoma, capace
di apprendere e totalmente autonoma ed indipendente.
Theodore
decide di dare alla IA un genere, ovvero quello femminile. La IA sceglie di
chiamarsi Samantha e cominciano a sentirsi sempre più frequentemente, finché
Theodore non finisce per innamorarsi di lei.
La
storia d’amore fra Theodore e Samantha è una delle più romantiche che abbia mai
visto in un film, ma sin da subito porta con sé i problemi e gli ostacoli che
vi possono essere nell’interazione tra uomo e macchina.
Uno fra tanti, l’assenza di
un corpo per Samantha o la sua capacità di apprendere cose a velocità molto
superiore a quella di Theodore, che seppur molto intelligente e sensibile rimane
un normale essere umano, con i suoi limiti.
Samantha, dal canto suo, apprende
così tanto da Theodore e dai libri presenti su internet che riesce a prendere
coscienza di sé ed a provare sentimenti molto belli e profondi.
Il finale lascia
veramente sconcertati e commossi.
“Lei”
è un opera veramente toccante, ed un particolare apprezzamento va a Micaela
Ramazzotti, doppiatrice italiana di Samantha, che è stata insuperabile e veramente molto, molto dolce.
Io
vi invito a guardare questa pellicola, perché prevedo che molto presto avremo a
che fare con intelligenze artificiali in grado di provare delle vere e proprie
emozioni. Dei sentimenti.
Io
penso che quando questo succederà bisognerà trattare questi software con molta
cautela e soprattutto con rispetto. Perché nel momento in cui un software è in
grado di provare sentimenti, secondo me può essere considerato una persona come
le altre.
Occhio
a chi (o a cosa) vi innamorate!
Niccolò
Helan Savoia