Benvenuti

Benvenuti

domenica 8 aprile 2018

[comunicazione tecnica] Aggiunto il pulsante FOLLOW !

Cari Lettori !

Ho aggiunto il pulsante "Follow" (qui sulla destra) così vi sarà più facile seguire tutti i nuovi articoli.
Mi sono reso conto che mancava un pulsante rapido ed intuitivo, anche grazie al commento di un utente che me lo ha fatto notare (grazie Obsidian!).
Quindi ragazzi, premete tutti su "follow" e seguitemi !

Un caloroso abbraccio virtuale a tutti, e ci vediamo al prossimo articolo !!!


Ey ! I miei sensori captano un pulsante follow !!!

                                 Niccolò Helan Savoia

giovedì 5 aprile 2018

Lei - è possibile amare una Intelligenza Artificiale ?


Tanto tempo fa, sarà stato il 2005, conobbi una ragazza in chat.
Ci siamo conosciuti su un gioco online (magic). Inizialmente il nostro rapporto era una simpatica amicizia in chat ma poi, pian piano, passando i giorni e le settimane, i sentimenti sono cresciuti fino a diventare qualcosa di più.
Era un sentimento..era amore.
Io mi ero innamorato di una ragazza che avevo conosciuto su una chat, e con la quale comunicavo attraverso MSN. Pazzesco a pensarci.
Dopo un po' di tempo, dovendo andare all’università, per un lungo periodo non ho avuto internet ed è stato terribile. Mi mancava incredibilmente e scroccavo reti wireless pubbliche o di amici per poter parlare con lei. Anche lei soffriva molto per questo motivo e non era per niente facile per entrambi.
Finché un giorno, in modo molto maturo, abbiamo dovuto ammettere che la distanza che ci separava, e la limitatezza della tecnologia, rendevano il nostro rapporto, la nostra storia, impossibile.
A volte ripenso a lei, penso a come sarà la sua vita adesso, se si ricorda di me e le auguro ogni bene.
Però, se ci pensate bene, è stato quasi come avere un rapporto sentimentale con un computer, perché io sera dopo sera ridevo, scherzavo e provavo sentimenti di fronte a dei programmi. Dei software.
E se si possono provare sentimenti così forti tramite pc, cosa fermerebbe l’uomo dal poter amare una vera e propria intelligenza artificiale, ben programmata e concepita per funzionare come una mente umana ?
Si può amare una IA ?




Oggi vi presento Lei (Her), un film del 2013 scritto e diretto da Spike Jonze, con protagonista Joaquin Phoenix, che si è aggiudicato il premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale.


Il film tratta di Theodore, un giovane uomo che, per mestiere, scrive lettere d’amore (ma anche semplici lettere tra amici/familiari) per conto di terzi. Potremmo definirlo un Cyrano de Bergerac moderno.
Theodore vive una vita solitaria e triste, da quando ha affrontato il divorzio con la moglie, le cui carte si rifiuta di firmare perché non vuole lasciarla andare via.
In questo periodo molto difficile e opprimente, un giorno decide di installare una applicazione sul suo pc, in grado di generare una IA totalmente autonoma, capace di apprendere e totalmente autonoma ed indipendente.
Theodore decide di dare alla IA un genere, ovvero quello femminile. La IA sceglie di chiamarsi Samantha e cominciano a sentirsi sempre più frequentemente, finché Theodore non finisce per innamorarsi di lei.
La storia d’amore fra Theodore e Samantha è una delle più romantiche che abbia mai visto in un film, ma sin da subito porta con sé i problemi e gli ostacoli che vi possono essere nell’interazione tra uomo e macchina. 

Uno fra tanti, l’assenza di un corpo per Samantha o la sua capacità di apprendere cose a velocità molto superiore a quella di Theodore, che seppur molto intelligente e sensibile rimane un normale essere umano, con i suoi limiti. 
Samantha, dal canto suo, apprende così tanto da Theodore e dai libri presenti su internet che riesce a prendere coscienza di sé ed a provare sentimenti molto belli e profondi. 
Il finale lascia veramente sconcertati e commossi.

“Lei” è un opera veramente toccante, ed un particolare apprezzamento va a Micaela Ramazzotti, doppiatrice italiana di Samantha, che è stata insuperabile e veramente molto, molto dolce.

Io vi invito a guardare questa pellicola, perché prevedo che molto presto avremo a che fare con intelligenze artificiali in grado di provare delle vere e proprie emozioni. Dei sentimenti.

Io penso che quando questo succederà bisognerà trattare questi software con molta cautela e soprattutto con rispetto. Perché nel momento in cui un software è in grado di provare sentimenti, secondo me può essere considerato una persona come le altre.

Occhio a chi (o a cosa) vi innamorate!


Niccolò Helan Savoia

domenica 4 marzo 2018

Arès - Un Lottatore solitario contro il Sistema


A volte mi piace osservare i lottatori.

Prima dell'incontro noto che hanno tutti il medesimo sguardo. Perso, altrove. 

Sono concentrati sui loro avversari, pensano ai loro problemi o, peggio, lottano anche per la loro vita ?



Oggi vi presento Arès, film del 2016 del regista francese Jean-Patrick Benes.

E' uno di quei film che, alla prima occhiata alla trama ed alla locandina, non promettono molto. Ma è assolutamente una piccola perla da non perdere.

Ma andiamo con un pò di trama !!!
Bella giornata
La storia si svolte nella Francia del 2035. A seguito di scelte sbagliate dei politici francesi (ed oggi che ci sono le elezioni, è proprio il caso di parlarne!) sono state approvate, in Francia, delle leggi che permettono ai cittadini di utilizzare il proprio corpo al 100%. 
Cosa significa ? Semplice, ognuno può vendere, noleggiare, cedere il proprio corpo alla scienza per quattro spiccioli, nella più tranquilla legalità. 
A seguito della legge è stata instituita l'Arena, uno "sport" in cui energumeni super-dopati, sponsorizzati da compagnie che producono droghe, si scontrano in una arena. Più incontri vince il lottatore con la droga "x", più la compagnia che la produce fa soldi. Le scommesse sono consentite e quindi c'è un giro di grana da far paura. E tutto in una società piena di disoccupati, la cui grande tentazione è divenire anch'essi cavie per il prossimo incontro.

Altro che diete e spinning, qui si fa sul serio !
In questo scenario distopico e violento vi è Anouk (detto anche "Arès") che è un lottatore fallito, che cerca di sbarcare il lunario e sopravvivere alla giornata. Ma non sa che una congiura è stata ordita ai suoi danni, poiché egli è più speciale di quanto pensa.

Sarà solo contro il Sistema, o troverà preziosi alleati ?

Arès è un film che bisogna guardare senza troppi pregiudizi. Bisogna chiarire subito che non è un film incentrato sulla lotta e la violenza (della serie "protagonistafigopicchiatuttielietofine") ma è più profondo di quanto sembra, e la lotta è solo una "scusa" per poter mostrare allo spettatore una storia cruda, ma molto interessante.

A volte le apparenze ingannano!
Ho apprezzato molto questo personaggio !
Il film non si perde in filosofie o in ripresa d'autore, ma ci lancia subito in una ambientazione che è un misto fra "Blade Runner" e "Banlieue 13" molto ben realizzato.

I "deuteragonisti", poi, sono molto simpatici e stemperano lo stile molto tetro della pellicola e il mutismo del nostro eroe, che però ha anch'egli una certa ironia molto nascosta (molto!)

Null'altro da dirvi se non di fare un salto su NETFLIX, dove potrete vedere questo bel lungometraggio in lingua originale (purtroppo niente doppiaggio questa volta ragazzi!).


Niccolò Helan Savoia









domenica 24 settembre 2017

The Host - Il bene è dentro di te

Noi umani non siamo perfetti.

Omicidi, stupri, furti...nonostante il progresso tecnologico e culturale non cessiamo di cadere preda dei nostri istinti più animaleschi e malvagi.

Nonostante questo, però, cerchiamo assiduamente di raggiungere la perfezione. Un mondo senza violenza, senza soprusi, senza male...

Ma se fosse proprio questa nostra imperfezione a renderci quello che siamo. A renderci...umani ?



Oggi voglio parlarvi di "The Host", film del 2013 scritto e diretto da Andrew Niccol (bel cognome!).

Da tempo disponibile sulla piattaforma Netflix, questo piccolo gioiello è stata una vera e propria rivelazione. Ma sveliamo un pò di trama (senza spoiler! sono i primi cinque minuti di film!).

Il mondo di "The Host" è un mondo che gli umani, ormai, hanno perso. La sconfitta è stata dovuta ad una invasione (di "ultracorpiana" memoria) da parte di una miriade di piccoli alieni. Questi alieni, noti come "anime", sono parassiti che prendono il controllo della mente e del corpo dell'organismo ospite, soggiogandone la volontà e le azioni. Non sempre, però, l'assimilazione fra l'anima e la vittima umana va come sperato. 
Cosa accadrebbe se ci si ritrovasse nella stessa mente, ma in due ?


The Host è un film sulla dualità, sui sentimenti in conflitto e su quanto realmente influiscano su di noi concetti apparentemente ideali, come lealtà, coraggio e amore.

E' anche un film che, a suo modo, cerca di insegnarci a non giudicare una persona dalle apparenze, ad essere aperti e tolleranti anche verso coloro che, ad una prima occhiata, sembrerebbero nemici.

Scusi signora, ma deve seguirci. E' troppo umana per noi!
Dal punto di vista tecnico il film è più che discreto. Non si tratta di una pellicola ad alto budget, ma non ve ne era bisogno: le vicende narrate sono molto semplici, ma sicuramente originali. Gli attori poi, danno quasi tutti una buona prova, fra cui spicca l'attrice protagonista Saoirse Ronan, che interpreta la giovane e tenace Melanie Stryder

Quelli tra voi che avranno pensato all'Invasione degli Ultracorpi sono in realtà molto distanti da cosa in realtà rappresenta questa pellicola.
Sono molto sorpreso che un film tratto da un libro della Meyer potesse varcare le soglie del mio blog, ma merita veramente.

Lo scontro tra perfetto ed imperfetto, tra bene e male, è solo un contorno di una vicenda che ha un carattere molto più umano che alieno, cercando di trasmetterci che anche un Viandante Interstellare può aver bisogno di qualcosa di più del potere. Forse l'amore ?

Non vi resta che scoprirlo !

Voto: 8 !

Niccolò Helan Savoia

domenica 21 maggio 2017

BLAME - il film di Netflix

A volte mi chiedo, se il nostro mondo venisse devastato da una forza superiore? Se le strade, i palazzi ed i quartieri per come noi li conosciamo fossero spazzati via, ci sarebbero degli Eroi, persone che in maniera disinteressata e da soli solleverebbero di nuovo l’umanità? E noi, dove saremmo ?

A volte penso che sia meglio non scoprirlo…

Questa, cari amici, era l'intro del mio vecchio articolo su BLAME! -classe 2013-

Oggi torno a parlarvi di questa strana saga fantascientifica, in particolare del recentissimo film dedicato sulla piattaforma NETFLIX!


Per quelli che non hanno letto il vecchio articolo, vi riassumo quello che penso del manga: molto bella l'atmosfera, meno il modo di raccontare storia. I disegni inoltre, pur essendo molto artistici, non aiutano affatto a capire cosa succede nelle varie tavole. Un prodotto strano, che da un lato affascina il lato "weird sci-fi" di ognuno di noi, ma che dall'altro ci lascia un pò di amaro in bocca.

Ed il film di Netflix ? ecco un pizzico di trama senza spoiler!


I membri di uno sfortunato villaggio incastonato nella "Città" cercano provviste ed aiuti nelle terre tecnologiche devastate dal male cibernetico. Scappano continuamente, braccati dai "guardiani" e dagli "sterminatori". Ma forse troveranno un aiuto inaspettato.


Ed ecco a noi il famigerato Killy, protagonista (più o meno) della nostra storia.

Sin da subito saltano all'occhio i grossi difetti della pellicola. Innanzitutto l'animazione, che usa una particolare tecnica 3D che esalta l'aspetto dei personaggi e dell'ambientazione rendendoli più tridimensionali, ma è caratterizzata da un calo di frame veramente imbarazzante. Molte volte, quando i personaggi si muovono, si ha la sensazione che il PC stia laggando, ma non è così. 
Certo, dopo un pò ci si abitua, ma credetemi: rovina molto l'estetica del prodotto.

Oltre a questo, il personaggio di Killy, anche se effettivamente nel fumetto era molto taciturno ed introverso, in questo film non è stato caratterizzato per niente. Non parla praticamente mai (circa una ventina di parole in tutto il film!), ed i comprimari (che parlano anche troppo) gli rubano continuamente la scena. 
Per esaltare ancora di più il lato taciturno del carattere di Killy, gli autori gli fanno fare cose assurde, riducendolo ad un pupazzo senz'anima. Infine si vede pochissimo ed agisce ancora meno! Solo verso la fine del film sembra svegliarsi, ma per tutto lo svolgimento si ha la sensazione che non sia lui il protagonista, bensì i paesani del villaggio (!).

Io penso che NETFLIX abbia fatto bene a ripescare questo prodotto: speriamo che la nuova fama gli dia più spazio e magari venga creata una serie anime decente (non come quella vecchia, a detta di molti incomprensibile e non fedele alla storia), ma certamente gli autori dovevano fare un lavoro migliore. 


Per me è stata una nuova delusione, anche se potenzialmente BLAME! potrei amarlo se fosse più digeribile. Se fosse "fatto meglio".

A coloro i quali vogliono approcciarsi a BLAME!, consiglio di leggere il manga e solo successivamente guardare il film di NETFLIX. 
Magari, leggendo le sue strane pagine vi appassionerete alla cupa città tecnologica e tentacolare, venendo trascinati nelle spire dei suoi interminabili livelli.

Tra le tubature e le macerie cibernetiche, Killy esiste ancora. E la sua ricerca non è ancora conclusa.


Niccolò Helan Savoia



giovedì 24 novembre 2016

Hakaiju – riusciranno i nostri eroi a fuggire dalla Città dell’Orrore ?

La nostra società sta attraversando un periodo di grande crisi economica, è vero, ma è innegabile che il nostro paese goda di una grande tecnologia e di un buon stile di vita, confrontato con paesi in via di sviluppo che, fidatevi, se la passano molto peggio di noi.
Pensare a questo dà sicurezza, in effetti. Sapere di vivere in una società in cui si è protetti dalle istituzioni fa dormire sonni tranquilli. Ma come reagirebbe la nostra bella, solare, società moderna se ci fosse una grande catastrofe, se le nostre vie non fossero sicure. Se la minaccia arrivasse dal cielo, dal mare o dalle profondità della terra.

Come reagirebbe l’Italia,  nell’ambientazione di Hakaiju ?






Oggi vi presento Hakaiju, manga horror-gore di Shingo Honda, uscito nel 2010 e tuttora in corso.
Quando ho iniziato a leggerlo sembrava un normale manga scolastico come ce ne sono moltissimi in giro.
La storia è ambientata a Tachikawa, frazione di Tokyo. Un bel giorno il protagonista, Akira(!) Takashiro ed il suo amico per la pelle Eiji stanno disputando una gara di basket nella palestra deserta della loro scuola.
Più che un incontro è un duello! Infatti la posta in palio è alta: il vincitore potrà dichiararsi alla bella Miku, amica d’infanzia dei due e venuta da lontano per una gita scolastica a Tokyo.
Mentre Takashiro sta recuperando la palla nel magazzino della palestra, avviene l’impensabile.
Un grande sisma sconvolge la zona, facendo tremare le pareti e cadere oggetti e palloni ovunque. Tornato in palestra, Akira si imbatte nei resti del suo povero amico Eiji, che è stato sbranato da dei mostri arrivati da chissà dove. Mostri terribili a vedersi e spietati mangiatori di uomini.
Takashiro fugge dalla palestra e, mentre molti suoi amici (sembrava dovessero diventare

personaggi fissi!) vengono falciati come fili d’erba dagli artigli dei mostri, lui riesce a salvare Shirasaki, una bella ma un po’ cupa ragazza presidente del collegio studentesco.
Quando si trovano fuori dalla scuola i ragazzi comprendono che non solo il loro istituto è stato colpito dal Male. Anche tutta Tachikawa sembra infestata da orribili esseri che divorano tutto ciò che vedono. I mostri sembrano usciti da grandi crateri aperti nelle piazze, e nessun esercito sembra giungere per contrastarli.

Facendosi strada tra i corpi sbudellati degli abitanti, Takashiro e Shirasaki incontreranno altri sopravvissuti e, tutti insieme, cercheranno di trovare una via di fuga dalla città ormai perduta.
Ciò che apprezzo di questo manga sono due cose, anzi tre! 

Primo, i disegni, sono veramente belli ed anche se non sono un tecnico posso affermare con certezza di aver letto pochi manga disegnati con tanta cura.

Secondo, i personaggi sono caratterizzati abbastanza bene, nonostante si tratti di una storia Fantahorror caratterizzata dalla brevità della vita dei personaggi e da un ritmo molto serrato (vedi l’insegnante-stalker di ginnastica, il nerd pazzo con la fissazione del cinema, i soldati, la stessa Shirasaki).

Terzo, ma quanto ci ho messo a trovare un manga che mi tenga incollato alle pagine dall’inizio alla fine ?!

A parte gli scherzi, consiglio la lettura di questo manga solo a chi ha lo stomaco forte. desiderosi di un po’ di sano splatter a tema fantascientifico? Hakaiju è ciò che fa per voi !


Niccolò Helan Savoia